Santa Domenica

Santa Domenica oltre alle vertenze ecclesiastiche già dette ebbe dal 1658 al 1788 diverse questioni con Cauco per confini, lavori comunali, godimento del legname trasportato dal fiume e per pascoli. Tra il 1791-1798 ebbe pure lunghe questioni con Augio a motivo delle assemblee di degagna.


Il villaggio, situato a 1040 m, guarda dal suo terrazzo sul fiume Calancasca.
Fino al 1796 appartenne al comune di Calanca e dal 1796 al 1851 alla Calanca interna; comune autonomo dal 1851 e nel 1982 è stato integrato nel comune di Rossa.


La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Domenica, è una delle più rilevanti chiese barocche dei Grigioni; dopo quella di Santa Maria, la chiesa di Santa Domenica è certamente la più importante ed artistica della Valle Calanca. E’ stata costruita verso il 1024 e fu la prima a separarsi da Santa Maria, ciò che avvenne nel 1548 e poi nel 1611.

Nel 1445 venne consacrata per la prima volta da Corrado, vescovo titolare ed ausiliare del vescovo Hartmann di Coira; ci furono ulteriori consacrazioni al punto che si denominò per lungo tempo “parrocchia della Calancasca” perché ad essa sottostavano Rossa, Augio, Santa Domenica e Cauco. La chiesa venne dedicata a Santa Domenica da cui trasse il nome il Comune, che prima si chiamava “Cervis”.


La cappella della Madonna Addolorata è del XVII sec., quella dell'Immacolata del XIX sec. Le abitazioni hanno la base in muratura e la parte superiore di legno; alcune sono decorate con affreschi del XVII e XVIII sec.

 

Eco del monte

Appari! grido, Appari! alla montagna,
che senza fine lungo i giorni e il tempo
da me volge lo sguardo e resta sola.
Appari! la montagna mi risponde...
E questa voce non è ancora spenta
che già torna invincibile il silenzio
e l’orma antica pasce sulle rocce.

Remo Fasani

Il Comune

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